Fotografia, creatività, istinto e emozione. Un blog di Axel Cipollini

sabato 6 giugno 2009

2. Fare foto migliori. Come?

Il nostro cervello ha due modi molto diversi di funzionare e di processare le informazioni che gli arrivano dai sensi. L'emisfero sinistro lavora in maniera analitica, classifica le cose che percepisce in categorie, fa confronti ed emette giudizi. È la parte di noi che di fronte ad un quadrupede con zoccoli e criniera pensa: "Questo è un cavallo!". Che di fronte ad un paesaggio pensa: "Chissà quanto è alta quella montagna"... oppure "Quella striscia di blu che si vede sarà mare o lago?", oppure che pensa "Che bello!" o "Che squallido!" o "Mi piace più di....".
Ed è anche la parte che si occupa della gestione del linguaggio e della percezione del tempo.
La parte destra del cervello invece è la parte collegata ai sensi, alla percezione contemporanea di tutto quello che ci circonda. Senza dare giudizi e senza fare confronti, classificare o interpretare. Per l'emisfero destro esiste solo il momento presente e non è quindi in grado di percepire lo scorrere del tempo.
Per l'emisfero destro tutto può essere ugualmente interessante, indipendentemente dal valore intrinseco dell'oggetto. Se la luce e gli accostamenti cromatici catturano la sua attenzione, un cestino di spazzatura stracolmo, può essere più interessante della torre Eiffel.
Ma che c'entra tutto questo con le foto?
C'entra eccome...
L'emisfero destro tende a dare giudizi in base alle sue categorie di pensiero, alle sue classificazioni ed ai suoi schemi. Per lui, difficilmente un pezzo di carta stracciata per terra può essere interessante, tantomeno una macchia sul muro, anche se avesse la bellezza di un quadro di Pollock o di Fontana. Per il cervello sinistro una macchia è una macchia. Punto.
Ma come dire alle circonvoluzioni sinistre di darsi una calmata, farsi un pisolo insomma e contemporaneamente cercare di spronare il cervellino destro a farsi valere?
Ci sono persone avvantaggiate in questo, a cui viene naturale uscire dalla gabbia della razionalità, ma per la maggioranza non è proprio facilefacile. Non tanto perché nasciamo così, quanto perché la nostra cultura ed il nostro sistema educativo privilegia la nostra mezza-testa analitica, considerando l'altro mezzo-cranio, secondario, inaffidabile e persino pericoloso!
Già, perché è la parte più libera ed istintiva che abbiamo, ed anche quella legata al piacere, ed è una parte che non conosce regole.
Tra l'altro il cervello destro è quello che comanda il lato sinistro del corpo... ed in diverse lingue, tra cui l'italiano, il termine sinistro, ha anche il significato di negativo, pericoloso, preoccupante.
Nei suoi seminari di disegno, Betty Edwards (vedi post precedente), una geniale insegnante d'arte americana, per far lavorare il lato destro, fa copiare ai suoi allievi alcuni disegni di autori famosi sottosopra. In questo modo il lato sinistro, facendo fatica a riconoscere cosa rappresentino i diversi tratti, molla la presa e lascia agire l'emisfero destro, per il quale una linea è una linea, e non gli importa nulla se è un naso, un orecchio o una crepa del muro. I risultati sono sorprendenti, copiando al contrario le copie sono incredibilmente più precise e somiglianti di quelle riprodotti nel senso giusto!
OK ma fotografando come possiamo sabotare il cerebro sinistro?
Mettendoci a testa in giù? Be, ci sono metodi più semplici!
La cosa migliore sarebbe fotografare come se si fosse degli alieni alla prima visita sul nostro meraviglioso (ma sgarrupato) pianeta. Come se vedessimo ogni cosa per la prima volta. Come se non sapessimo nulla di nulla!
Già... facile a dirsi, ma non altrettanto a farsi, a meno di fare uso di funghetti o di cactus allucinogeni.
E allora alcuni consigli pratici:

1) Fotografate ciò che normalmente non fotografate, che non vi piace, non vi interessa, oppure che vi è indifferente!
2) Fate foto astratte, ovvero foto in cui i soggetti non siano immediatamente riconoscibili;
3) Fotografate dettagli, parti, piuttosto che interi soggetti;
4) Cercate di tirare fuori foto originali da cose che avete visto migliaia di volte, per esempio la vostra città, magari lungo il percorso che fate ogni giorno per andare a lavorare;
5) Fotografate la vostra stanza, i vostri vestiti. le vostre scarpe, le vostre mani;
6) Provate a guardare un pacco di foto al contrario scegliendo quelle che vi piacciono di più;
7) Fotografate senza guardare ne mirino, ne lcd, anche con una mano sola, magari con la macchina molto alta o molto bassa (ma non è obbligatorio), provando a intuire quale sarà l'inquadratura;
8) Uscite a fotografare con la macchina più semplice ed elementare che avete. Se avete solo una reflex scegliete un obiettivo a focale fissa, se non ce l'avete usate uno zoom senza cambiare la focale.
9) Mettete la macchina in automatico, o in program, e dimenticate tempi, diaframmi e profondità di campo. Concentratevi solo su inquadratura e momento.
10) Fotografate senza pensare ai risultati;
11) Divertitevi, prendete tutto come un gioco!

Forse alcuni di questi suggerimenti vi sembreranno senza senso, o magari stupidi. Ma hanno tutti dei motivi ben precisi: farvi uscire dagli schemi, liberare il vostro modo di fotografare, farvi scoprire che tutto può essere interessante, lasciare un poco da parte il calcolo per privilegiare l'istinto.
Non sono consigli "per sempre"... una volta che li avrete praticati per qualche mese, ora uno, ora l'altro, tutti insieme o nelle combinazioni più varie, potrete anche abbandonarli e ritornare alle vostre abitudini, ma sicuramente qualcosa sarà cambiato... in meglio!

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Informazioni personali

Fotografo da 38 anni. Professionista da 15. Insegno fotografia da 12. ...mi diverto ancora. Le mie foto possono esser viste sul sito www.axelcipollini.com o sul sito dell'agenzia che mi rappresenta www.auroraphotos.com